Start Up: Significato, Caratteristiche e Corretta Grafia
Soprattutto nell’ultimo decennio abbiamo sentito spesso parlare di start up. Oggi vogliamo fare chiarezza sul suo significato, su quali sono le caratteristiche e qual è la corretta grafia, dato che si può trovare talvolta scritto “startup” o “start-up“, ovviamente con la stessa pronuncia. Cos’è una start up?
Inizialmente per start up si intendeva un’azienda innovativa e del settore tecnologico allo stato embrionale, ovvero nel momento dell’avviamento, quando si è alla ricerca di capitali per poter iniziare il proprio business. Il Governo Italiano dà una specifica definizione di start up e le identifica come “Startup innovative”, ovvero parla di imprese giovani, ad elevato contenuto tecnologico e con ottime potenzialità di crescita, divenendo una parte fondamentale della politica industriale italiana.
Il precedente link porta al sito del Mise (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), dove potrai trovare i requisiti per essere identificati come start up e quali sono le agevolazioni in corso.
Oltre all’identificazione fatta dal Governo Italiano, a livello internazionale e nel linguaggio comune il termine è stato esteso a qualsiasi nuova impresa che rispecchia determinate caratteristiche, che andremo a vedere in seguito.
Cos’è una start up?
Per comprendere appieno cos’è una start up vediamo insieme quali sono le caratteristiche necessarie che la rendono tale.
- Scalabile: in questo settore scalabile si intende un’impresa che può crescere enormemente e può aumentare il giro di affari in breve tempo. Una start up deve quindi essere in grado di crescere in modo esponenziale per diventare un giorno una vera e propria azienda. Questo punto è molto importante perché esclude molti tipi di attività, che non hanno nel proprio business model l’idea di aumentare il giro di affari su larga scala.
- Temporanea: le start up non devono rimanere tali troppo a lungo, se come già spiegato l’obiettivo è quello di crescere è anche vero che la trasformazione in una vera e propria impresa con un gran giro di affari deve pur concretizzarsi.
- Ripetibile: il core business non deve essere passeggero o legato alla moda del momento. Esso deve poter essere ripetibile nel tempo con risultati positivi.
- Dovrà monetizzare: infine, ma non per importanza, c’è l’aspetto economico. Naturalmente all’inizio la start up non sarà in grado monetizzare e sarà anche difficile coprire tutti i costi di avviamento e di gestione. L’obiettivo futuro è però tendenzialmente quello di generare profitti.
Le start up per avviarsi hanno spesso bisogno di un aiuto economico esterno. La raccolta dei capitali è infatti uno dei passi iniziali più importanti. Molte di loro ricorrono al crowdfunding, mentre altre agli incubatori di impresa, che hanno come obiettivo proprio quello di rendere una buona idea un business profittevole aiutando economicamente le nuove imprese. Altri aiuti possono arrivare dalle banche o da fondi provenienti dalle istituzioni.
Start up, start-up o startup?
Come già anticipato andremo a vedere anche il tema della grafia, che spesso divide il web. Premesso che è una distinzione solo scritta e non orale, vediamo cosa ne pensa l’Accademia della Crusca, che ha trattato l’argomento.
Secondo l’autorevole istituto culturale i tre termini sono presenti non solo sul web, ma anche sui dizionari. L’Accademia della Crusca specifica che start up e start-up sono di uso comune nella lingua inglese, mentre startup di sta diffondendo in italiano molto rapidamente e secondo la Crusca questo probabilmente si imporrà sui primi due citati. L’Accademia della Crusca però preferisce attualmente utilizzare “start-up”, ovvero con il trattino in mezzo.