Recessione economica: significato ed effetti
Ciclicamente sentiamo parlare di recessione economica, delle sue cause e dei suoi effetti. In questo breve articolo vedremo però cosa significa recessione economica, cercando di spiegarlo nella maniera più comprensibile e semplice possibile.
Cosa vuol dire recessione economica?
La recessione in economia implica il non sfruttamento appieno della capacità produttiva di un Paese, ovvero quando i livelli produttivi di quest’ultimo non sono completamente efficienti. Per spiegarla in maniera più semplicistica abbiamo una recessione economica quando la variazione del PIL su base annua è negativa.
Dal significato di recessione economica emerge che essa non è altro che l’opposto della crescita economica, ovvero quando la capacità produttiva di un Paese è efficiente e la variazione del PIL su base annua è positiva.
Negli Stati Uniti d’America si inizia a parlare di recessione quando la variazione del PIL per due trimestri consecutivi è negativa. In Italia la stessa condizione è chiamata recessione tecnica. Nel caso di un singolo trimestre negativo è ancora presto per parlare di recessione, ma è chiaramente un campanello di allarme.
Le cause della recessione economica
La recessione economica può essere innescata da una molteplicità di fattori, sia interni che esterni a un sistema economico. Tra le cause interne, una gestione inefficace delle politiche economiche può portare a squilibri significativi. Ad esempio, un eccessivo indebitamento delle famiglie e delle imprese durante periodi di espansione può rendere l’economia vulnerabile a shock futuri.
Allo stesso modo, una politica monetaria troppo restrittiva, come l’aumento dei tassi di interesse per controllare l’inflazione, può frenare la spesa dei consumatori e gli investimenti aziendali, conducendo a una contrazione economica. Per quanto riguarda le cause esterne, eventi imprevisti come crisi geopolitiche, pandemie o drastici aumenti dei prezzi delle materie prime possono interrompere le catene di approvvigionamento e ridurre la domanda globale, spingendo l’economia verso la recessione. Un esempio emblematico è la crisi finanziaria globale del 2008, originata dal crollo del mercato immobiliare statunitense, che ha avuto ripercussioni su scala mondiale.
Gli effetti della recessione economica
La recessione porta l’aumento della disoccupazione, un calo dei consumi e della produttività interna, ma anche dell’accesso al credito da parte di famiglie e imprese. Al contrario la crescita economica incentiva l’occupazione, i consumi, la produttività e l’accesso al credito.
Questi effetti hanno un impatto sociale enorme, in primis la disoccupazione come si può intuire, ma anche una riduzione della domanda di beni e servizi. Non c’è una durata standard di una recessione, ma se dovesse perdurare essa si tradurrebbe facilmente in una depressione. Ciò avvenne per esempio negli anni 1873-1895, ma in particolar modo dopo la crisi del 29, che fu chiamata anche Grande Depressione.
Gli effetti sociali della recessione
Oltre alle evidenti conseguenze economiche, la recessione ha profondi impatti sul tessuto sociale di un Paese. L’aumento della disoccupazione non solo riduce il reddito disponibile delle famiglie, ma può anche portare a un incremento delle disuguaglianze sociali e a tensioni all’interno della comunità. La diminuzione della spesa pubblica, spesso adottata come misura di austerità durante le recessioni, può compromettere la qualità e la disponibilità di servizi essenziali come sanità e istruzione.
Inoltre, l’incertezza economica può influenzare negativamente la salute mentale della popolazione, aumentando i livelli di stress e ansia. Le imprese, soprattutto le piccole e medie, possono trovarsi costrette a chiudere, causando una perdita di capitale umano e culturale nelle comunità locali.
La recessione è una fase di contrazione economica temporanea, caratterizzata da una riduzione del PIL per almeno due trimestri consecutivi. Durante una recessione, l’attività produttiva diminuisce, la disoccupazione aumenta e i consumi rallentano. La depressione economica, invece, è una recessione più grave e prolungata, con una contrazione dell’economia che può durare anni e portare a conseguenze molto più profonde, come avvenuto con la Grande Depressione del 1929.
Gli economisti identificano una recessione analizzando diversi indicatori chiave. Il più comune è la contrazione del PIL per almeno due trimestri consecutivi, ma vengono considerati anche altri fattori come l’aumento della disoccupazione, il calo della produzione industriale, la riduzione degli investimenti e la diminuzione della fiducia dei consumatori. Organizzazioni come il National Bureau of Economic Research (NBER) negli Stati Uniti utilizzano un approccio più ampio per determinare ufficialmente l’inizio e la fine di una recessione.
Le strategie per contrastare una recessione variano a seconda della causa e della gravità della crisi. I governi possono adottare politiche di stimolo fiscale, come la riduzione delle tasse e l’aumento della spesa pubblica per incentivare la domanda e creare posti di lavoro. Le banche centrali possono abbassare i tassi di interesse per rendere più conveniente il credito e stimolare gli investimenti. Anche incentivi ai consumi, programmi di sostegno alle imprese e investimenti in infrastrutture possono favorire la ripresa economica.