Fatturato: significato e cosa si intende esattamente
Il significato di fatturato è molto semplice da comprendere, sebbene spesso lo si confonda con il valore della produzione. In seguito vedremo la differenza dei due termini e perché porta molte persone a fare confusione.
Il fatturato non è altro che la somma di tutti gli importi delle fatture emesse al netto dell’IVA. Esso è quindi la somma degli ricavi ottenuti da un’azienda tramite le cessioni di beni e/o la prestazione dei servizi. Vanno esclusi gli importi di abbuoni e di sconti annotati in fattura perché questi costituiscono una diminuzione dei ricavi imponibili e di conseguenza una contrazione del fatturato.
Il termine deriva proprio dalla parola fattura, che è il documento fiscale che certifica la prestazione di servizi o la cessione di beni e a quale prezzo. Tale documento è obbligatorio e viene emesso da chi fornisce il servizio o vende i beni al compratore degli stessi. Compresa la sua definizione vediamo qual è la sua importanza.
Importanza del fatturato come indicatore di volume d’affari
Il fatturato è un buon indicatore per capire il volume d’affari di una società. Infatti esso indicando la somma degli imponibili in fattura può dare un’idea di quale sia la solidità economica di un’azienda e se si tratta di una piccola, media o grande impresa.
Il fatturato non è chiaramente l’unico indicatore in grado di mostrarci l’effettiva consistenza economica di una società, ma è una delle voci del conto economico più consultate.
Fattura e valore della produzione: definizioni diverse o uguali?
Spesso il fatturato viene erroneamente considerato la mera somma dei ricavi di una società. In alcune aziende ciò è vero, ma lo si deve al fatto che in quelle imprese tutti i beni prodotti nel corso dell’esercizio vengono venduti e/o la prestazione dei servizi vengano effettivamente fornite con la conseguente emissione della relativa fattura.
Il valore della produzione infatti indica la quantità di beni prodotti con l’obiettivo di essere venduti, ma che non necessariamente saranno venduti e di conseguenza fatturati.
Differenza tra fatturato, ricavi e utile
Per offrire ai lettori una panoramica chiara e migliorare la SEO dell’articolo, ecco una tabella che illustra le differenze tra fatturato, ricavi e utile:
Termine | Definizione | Importanza |
---|---|---|
Fatturato | Somma totale degli importi delle fatture emesse in un determinato periodo, indipendentemente dall’effettivo incasso. | Indica il volume d’affari generato dall’azienda, utile per valutare la capacità di vendita e la posizione sul mercato. |
Ricavi | Entrate effettivamente incassate dall’azienda per la vendita di beni o servizi, al netto di IVA, sconti e resi. | Riflettono la liquidità disponibile e la capacità dell’azienda di generare entrate reali. |
Utile | Differenza positiva tra ricavi e costi totali sostenuti dall’azienda in un determinato periodo. | Misura la redditività dell’azienda, indicando la capacità di generare profitto dopo aver coperto tutte le spese operative e non operative. |
Differenza tra fatturato e ricavi
È fondamentale distinguere tra fatturato e ricavi, termini spesso utilizzati come sinonimi ma che presentano differenze sostanziali. Il fatturato rappresenta la somma totale degli importi delle fatture emesse in un determinato periodo, indipendentemente dall’effettivo incasso. Questo significa che il fatturato riflette le vendite registrate, anche se il pagamento non è ancora stato ricevuto.
I ricavi, invece, corrispondono ai guadagni effettivamente incassati dall’azienda per la vendita di beni o servizi. Pertanto, mentre il fatturato offre una visione sul volume d’affari generato, i ricavi forniscono un’indicazione sulla liquidità reale disponibile per l’impresa. Questa distinzione è utile per valutare la salute finanziaria di un’azienda e per pianificare strategie economiche adeguate.
Come calcolare il fatturato
Il calcolo del fatturato è un processo fondamentale per monitorare le performance aziendali. Per determinare il fatturato in un dato periodo, è necessario sommare gli importi di tutte le fatture emesse, escludendo l’IVA, gli sconti e le note di credito. Ad esempio, se un’azienda ha emesso fatture per un totale di 100.000 euro al netto dell’IVA e ha concesso sconti per 5.000 euro, il fatturato sarà di 95.000 euro.
È importante notare che il fatturato non coincide necessariamente con i flussi di cassa, poiché potrebbe includere vendite per le quali il pagamento non è ancora stato ricevuto. Pertanto, un’analisi accurata del fatturato consente di comprendere meglio l’andamento delle vendite e di adottare decisioni strategiche informate.
No, il fatturato si calcola al netto dell’IVA. L’IVA rappresenta un’imposta che l’azienda riscuote per conto dello Stato e non costituisce un ricavo effettivo per l’impresa. Pertanto, nel calcolo del fatturato, si considerano solo gli importi imponibili delle fatture emesse.
Gli sconti concessi ai clienti e le note di credito emesse riducono il fatturato. Gli sconti rappresentano riduzioni sul prezzo di vendita, mentre le note di credito correggono o annullano fatture precedentemente emesse. Entrambi gli elementi diminuiscono l’importo totale delle vendite registrate e, di conseguenza, il fatturato dell’azienda.
Il fatturato rappresenta il totale delle vendite registrate dall’azienda in un determinato periodo, senza considerare i costi sostenuti. L’utile, invece, è la differenza tra i ricavi e i costi totali: se i ricavi superano i costi, si ottiene un utile; in caso contrario, si registra una perdita. Pertanto, un elevato fatturato non garantisce necessariamente un utile elevato, poiché è fondamentale considerare anche le spese operative e non operative dell’azienda.