Cosa Sono i Futures? Definizione e Spiegazione
Cosa sono i futures? I futures sono contratti negoziabili sul mercato regolamentato. Il loro equivalente sul mercato non regolamento, chiamato anche over the counter (OTC), sono invece i contratti forward. Il mercato dei futures è generalmente gestito dalle Clearing House (CH), che funge da controparte automatica dei contratti futures stipulati in questo mercato.
I contratti futures sono contratti altamente standardizzati, ossia non modificabili dalle due parti, che corrispondono all’acquirente e al venditore. I futures sono legati a un’attività sottostante, la quale può essere una commodity (materia prima), ma anche asset finanziari, come le valute, gli indici azionari e persino il bitcoin.
Ecco alcuni esempi di tipologie di futures nella seguente tabella:
Tipologia di Futures | Descrizione |
---|---|
Futures su materie prime | Basati su beni fisici come petrolio, oro, grano |
Futures su indici azionari | Basati su indici come S&P 500, FTSE MIB |
Futures su valute | Contratti su coppie di valute (EUR/USD, GBP/USD) |
Futures su obbligazioni | Basati su obbligazioni e titoli di Stato |
Come funzionano i futures?
Acquistando un contratto future un investitore ha l’obbligo di comprare l’attività sottostante, che come abbiamo visto può essere un bene materiale o un’attività finanziaria, in una data precisa e a un prezzo prefissato nel momento della sottoscrizione del contratto.
Vendendo invece un contratto futures il venditore si impegna a cedere il sottostante all’acquirente al prezzo prestabilito in una prefissata data. Emerge quindi che i contratti futures oltre che ad essere standardizzati, sono anche contratti a termine.
Compreso cosa sono i futures, spieghiamo perché gli investitori sono interessati all’acquisto o alla vendita di questo tipo di contratti a termine.
Chi acquista un contratto future spera che il valore dell’attività sottostante cresca, così da poterla ottenere a un prezzo più basso rispetto a quello di mercato, qualora effettivamente il bene ottenga un apprezzamento.
Di conseguenza chi vende un contratto future sostiene che il valore dell’attività sottostante subisca un deprezzamento, così da poterla vendere a un prezzo più alto rispetto a quello di mercato, sempre se ciò si verifichi.
In Italia il singolo trader non può investire sui futures, ma ha bisogno di un intermediario finanziario, che può essere una banca o una SIM.
Al momento della scadenza le due controparti possono risolvere il contratto future o vedendosi sul luogo prestabilito ed effettuare la consegna del bene al prezzo prefissato; oppure possono decidere di liquidare il contratto prima della scadenza con l’off setting, ossia una compensazione.
Utilizzi dei futures
I futures sono strumenti versatili utilizzati per diversi scopi, tra i quali possiamo citarne due:
- copertura (hedging): aziende e investitori li utilizzano per proteggersi dalle fluttuazioni dei prezzi. Ad esempio, un produttore di grano può vendere futures sul grano per garantire un prezzo fisso al momento del raccolto, mitigando il rischio di un calo dei prezzi;
- speculazione: i trader cercano di trarre profitto dalle variazioni dei prezzi dell’attività sottostante, assumendo posizioni lunghe o corte a seconda delle previsioni di mercato.
Rischi associati ai futures
Nonostante le opportunità offerte, i futures comportano anche rischi significativi, come per esempio:
- leva finanziaria: i futures permettono di controllare una grande quantità di attività sottostante con un investimento relativamente piccolo, amplificando sia i potenziali guadagni che le perdite;
- volatilità del mercato: i prezzi delle attività sottostanti possono subire variazioni rapide e imprevedibili, esponendo gli investitori a rischi elevati;
- obblighi contrattuali: alla scadenza del contratto, le parti sono obbligate a rispettare i termini stabiliti, il che può comportare la consegna fisica del bene o la liquidazione in contanti.
È essenziale che gli investitori comprendano appieno questi rischi e adottino misure adeguate di gestione del rischio prima di operare con i futures.
I futures sono contratti che obbligano entrambe le parti ad acquistare o vendere un’attività sottostante a un prezzo prestabilito e in una data futura specifica. Le opzioni, invece, danno al titolare il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare o vendere l’attività sottostante entro una certa scadenza, pagando un premio per tale diritto. In sintesi, con un’opzione puoi scegliere se esercitarla o meno, mentre con un future sei vincolato all’accordo.
Il capitale minimo richiesto per operare con i futures varia in base al contratto specifico e al broker utilizzato. Generalmente, per aprire una posizione è necessario versare un margine iniziale, che rappresenta solo una frazione del valore totale del contratto (solitamente tra il 5% e il 15%). Tuttavia, considerando la leva finanziaria e il rischio elevato, è consigliabile avere un capitale adeguato per gestire eventuali perdite.
Sì, è possibile chiudere una posizione su un future prima della sua scadenza. La maggior parte dei trader speculativi non mantiene il contratto fino alla data di regolamento, ma lo chiude assumendo una posizione opposta (ad esempio, vendendo un future precedentemente acquistato). Questo consente di realizzare profitti o limitare perdite prima della scadenza ufficiale del contratto.