Approfondimenti e curiosità

Inflazione nella Repubblica di Weimar: storia dell’iperinflazione in Germania del 1923

L’inflazione nella Repubblica di Weimar fu un evento che colpì la Germania nei primi anni ’20 del Novecento, subito dopo la fine della Grande Guerra. In realtà già durante la prima guerra mondiale la Germania, così come le altre potenze, stampò banconote a dismisura per pagare le spese belliche.

Dal 1914 quasi tutte le nazioni coinvolte (ad eccezione degli Stati Uniti d’America) abbandonarono il Gold Standard, un sistema economico basato sulla convertibilità della cartamoneta in oro, proprio per poter stampare un numero illimitato di banconote e dare a quest’ultime un corso forzoso. Con la fine della correlazione fra marco tedesco e oro, la valuta tedesca assunse il nome di Papiermark. L’abbandono del Gold Standard rese la valuta tedesca priva di una garanzia aurea, riducendo drasticamente la fiducia dei cittadini e degli investitori nella solidità del marco.

L’idea era quella di vincere il conflitto e rimandare il danno economico al dopoguerra, anche grazie ai risarcimenti che sarebbero stati addebitati ai Paesi vinti. Tuttavia, la Germania perse la guerra e pochi anni dopo iniziò l’inflazione nella Repubblica di Weimar, nata sulle ceneri del Secondo Reich.

Nasce la Repubblica di Weimar

Il 7 novembre 1918 la Germania firmò l’armistizio e lo stesso giorno il kaiser Guglielmo II abdicò. Dopo la rivoluzione di novembre si formò così la Repubblica di Weimar, chiamata così perché l’assemblea costituente si riunì proprio nella cittadina di Weimar nel 1919 e non a Berlino a causa degli scontri ancora in corso nella capitale.

La nuova democrazia liberale visse inizialmente momenti drammatici, dato che il Paese fu pesantemente ridimensionato dal Trattato di Versailles, ma soprattutto fu incolpato di aver scatenato la guerra mondiale. Se da una parte l’Austria-Ungheria cessò di esistere, la Germania fu lasciata in uno stato comatoso.

Le potenze vincitrici decisero di imporre alla Germania condizioni disastrose, le riparazioni di guerra dovevano infatti coprire le spese belliche sostenute dai vincitori, molti territori furono ceduti e l’esercito non poteva superare le 100.000 unità. Di fatto gli Alleati vollero certificare la resa perpetua della Germania e misero la nazione tedesca in grado di non nuocere più, almeno questa era l’intenzione, che come sappiamo non si verificò con l’ascesa di Hitler e la seconda guerra mondiale.

Il governo tedesco decise di stampare banconote in misura eccessiva proprio per pagare i debiti di guerra. Ciò portò a un’iperinflazione, conosciuta come l’inflazione nella Repubblica di Weimar, che arrivò a un punto critico nel 1923.

L’inflazione nella Repubblica di Weimar nel 1923

L’immissione di un gran numero di banconote nel mercato portò inevitabilmente alla svalutazione del Papiermark. I prezzi cominciarono ad aumentare a dismisura e persino gli operai venivano pagati quotidianamente, dal momento che ogni giorno il valore della valuta scendeva ed era necessario sbarazzarsi il prima possibile dei soldi.

La situazione peggiorò nel 1923 quando le truppe francesi e belghe occuparono la regione industriale della Ruhr in risposta al mancato pagamento delle riparazioni. Il governo tedesco, per sostenere gli operai che avevano avviato una resistenza passiva, decise di stampare ulteriore moneta. Questo intervento, pur volto a mitigare le conseguenze immediate dell’occupazione, accelerò l’iperinflazione in modo incontrollabile.

Nel gennaio del 1923 un dollaro valeva 35.000 Papiermark e a luglio il valore era arrivato a 350.000 Papiermark, ma fu proprio dall’estate del 1923 che si registrò un’iperinflazione esagerata. Giorno e notte venivano stampate nuove banconote che valevano sempre meno. Oltre alla zecca anche stamperie private iniziarono a stampare il Papiermark che portò l’inflazione nella Repubblica di Weimar alle stelle.

Ad agosto il dollaro valeva più di 4 milioni di marchi tedeschi, a ottobre si raggiunse il miliardo di marchi, ma a fine mese arrivò a 25 miliardi di marchi. Nel dicembre del 1923 il Papiermark era praticamente carta straccia, dato che un dollaro valeva 4.200 miliardi di Papiermark.

Nel 1923 in Germania si arrivò a stampare anche banconote dal valore di cento milioni di miliardi di marchi.

La crisi finanziaria colpì soprattutto il ceto medio, che si vide spazzare via i propri risparmi. Comprare anche i beni di prima necessità diventò un problema e celebri sono le foto di cittadini che con una carriola piena di banconote si recavano ad acquistare il pane.

Il Piano Dawes e la normalizzazione

La situazione iniziò a normalizzarsi nel mese successivo, ossia nel gennaio 1924. Già nel novembre 1923 iniziò a circolare una nuova valuta, il Rentenmark, che non aveva valore legale e nacque per essere solo temporanea, infatti non fu più emessa a partire dal 1924.

Fu chiaro alle altre nazioni che la Germania in quelle condizioni non avrebbe mai potuto pagare i debiti di guerra, ma soprattutto c’erano i rischi di un contagio economico o di una nuova guerra civile in Germania. Alcuni moti fallirono, il più noto di questi fu il Putsch di Monaco ad opera di Adolf Hitler.

Lo statunitense Charles Dawes mise a punto un piano per far riprendere la Germania dalla crisi. In primis le sanzioni sarebbero state sospese fino a che il Paese non si fosse ripreso, in secondo luogo era necessario finanziarlo per permettere la ripresa stessa.

Fu creata una nuova moneta, il Reichsmark, che subentrò sia allo svalutato Papiermark che al temporaneo Rentermark.

Il Piano Dawes fermò l’inflazione nella Repubblica di Weimar e in particolar modo portò numerosi capitali stranieri, soprattutto statunitensi, in Germania, la quale riuscì a riprendersi. Essa però si legò indissolubilmente ai finanziamenti americani. Infatti la Germania fu il Paese più colpito dalla Grande Depressione degli anni trenta in seguito alla crisi del ’29.

Le conseguenze sociali e politiche dell’iperinflazione della Germania

L’iperinflazione ebbe effetti devastanti sulla società tedesca, lasciando segni profondi che avrebbero influenzato gli eventi futuri del Paese. Uno dei principali impatti fu l’erosione totale dei risparmi. Molti cittadini, soprattutto appartenenti alla classe media e i pensionati, videro il valore del denaro accumulato svanire rapidamente, portando a un impoverimento generalizzato.

Con la valuta nazionale ormai priva di valore, si diffuse il ricorso al baratto come mezzo di scambio, e molti iniziarono a utilizzare valute estere o beni materiali per le transazioni quotidiane. Questa situazione di caos economico si rifletté anche sul piano politico, alimentando un profondo malcontento popolare. Le tensioni sociali aprirono la strada all’ascesa di movimenti estremisti e autoritari, che sfruttarono la crisi per guadagnare consensi, ponendo le basi per gli eventi drammatici degli anni successivi.

Lezioni apprese dall’inflazione della Repubblica di Weimar

L’iperinflazione della Repubblica di Weimar rappresenta un monito su quanto sia importante mantenere la stabilità monetaria per preservare la fiducia in un sistema economico. La stampa indiscriminata di moneta per fronteggiare debiti insostenibili ha dimostrato di essere una soluzione estremamente pericolosa, con conseguenze che si riverberano sull’intera società.

Allo stesso tempo, la crisi tedesca evidenziò l’importanza di una gestione responsabile del debito pubblico e delle spese governative. Quando un Paese si trova a fronteggiare livelli di debito insostenibili, i rischi di destabilizzazione economica diventano inevitabili. Infine, questa vicenda ci ricorda che le crisi economiche non sono mai soltanto questioni finanziarie: i loro effetti si estendono al tessuto sociale, minano la coesione e possono creare il contesto ideale per lo sviluppo di tensioni politiche e ideologiche.

Lorenzo Baldassarre

Sono un copywriter che collabora con diverse agenzie e siti web, principalmente su tematiche economiche-finanziarie, ma non solo. Easyfinanza.it è un mio progetto, che ho interamente sviluppato su tutti i suoi aspetti: contenuti, immagini, struttura del sito e piano editoriale basato sulla SEO.

Aggiorna le impostazioni di tracciamento della pubblicità